Il Molise vanta una lunga e antica tradizione nella coltivazione della vite e nella produzione di vini.
La coltivazione di vitigni, su più vasti terreni appositamente disboscati e dissodati, risale all’epoca romana, dopo la conquista del Sannio.
Nell’800 la coltivazione della vite si è estesa nella maggior parte dei Comuni molisani.
La viticoltura molisana è finalmente rifiorita nella seconda metà del ‘900, abbandonando le colline interne e affermandosi lungo la costa molisana.
I vini molisani si distinguono in vini da tavola, ottenuti da uve autorizzate senza altra aggiunta di specificazione; vini a Denominazione di Origine Controllata e vini a Indicazione Geografica Tipica, nel rispetto dei Disciplinari di Produzione.
Le D.O.C. molisane sono due: D.O.C. Biferno Riconosciuta nel 1983, riservata ai vini rosso, rosato e bianco. Questi vini si producono nella fascia costiera e nelle zone collinari interne della provincia di Campobasso e si ottengono dai vitigni Montepulciano, Trebbiano e Aglianico, per le tipologie rosso e rosato, e dai vitigni Trebbiano Toscano, Bombino Bianco e Malvasia Bianca, per la tipologia bianco.
D.O.C. Molise Riconosciuta nel 1998 ed è riservata ai vini ottenuti per almeno l’85% dai seguenti vitigni: Aglianico, Cabernet Sauvignon, Chardonnay, Falanghina, Greco Bianco, Montepulciano, Moscato Bianco, Pinot Bianco, Sangiovese, Sauvignon, Trebbiano, Tintilia.
La I.G.T. Osco o Terre Degli Osci completa il quadro dei vini molisani. Riconosciuta nel 1995, riservata ai vini rosso, rosato e bianco. Tali vini si producono nelle zone viticole riconosciute della provincia di Campobasso e si ottengono da uve provenienti da vigneti composti da uno o più vitigni raccomandati e autorizzati per la Provincia di Campobasso.
I vitigni tipici del Molise sono a bacca nera con l’Aglianico, il Montepulciano e la Tintilia, e a bacca bianca con la Malvasia lunga, il Moscato Bianco e il Bombino Bianco.
Il Montepulciano, presente da tempo nella nostra Regione, in particolare ad Acquaviva Collecroce, Campomarino, Venafro, Pozzilli, Sesto Campano e in altri comuni lungo il confine con l’Abruzzo, è stato diffuso successivamente anche nel Basso Molise. Vinificato in rosso dà un vino di colore rubino intenso, odore vinoso, sapore fruttato, tannico, asciutto ed equilibrato. Vinificato in bianco fornisce un ottimo rosato, di buon corpo e gradevolezza.
Il Moscato Bianco, coltivato sin dall’antichità in ambiti ristretti come orti e giardini di conventi e palazzi signorili, è oggi presente su tutto il territorio molisano, in particolare a Montagano, Macchiagodena e Macchia Valfortore. Le sue uve erano richieste sia per il consumo diretto a tavola e sia per la trasformazione in vino di gran pregio e notorietà. Di colore dorato, odore e sapore caratteristici, intensi ed armonici, era servito a mensa nelle migliori occasioni per accompagnare dolci e leccornie a fine pasto.
La Tintilia, il vino più legato alla tradizione molisana. In passato la vite, per le sue pregevoli qualità era coltivata in buona parte del territorio interno per produrre uva da taglio, poi, con l’affermazione della viticoltura di “massa” è caduta in disuso.
Oggi, il vitigno è stato finalmente riconosciuto, con analisi genetiche, di origine autoctona e quindi con caratteri propri e tipici delle medie ed alte colline molisane.
Il vino ottenuto in purezza è ricco di corpo, sostanze coloranti e grado alcolico, ha odore e sapore intensi e peculiari. Il colore è rosso-sangue con riflesso violaceo da giovane e granata se invecchiato. Vinificato insieme ad altre uve, apporta a queste la sua impronta, migliorando la qualità e sapidità dei vini derivati.
Di sicuro, è una regione meravigliosa, che dà vini deliziosi!