La “Pampanella” è un piatto dell’antica tradizione gastronomica molisana, ancora oggi molto apprezzato e tradizionalmente legato a San Martino in Pensilis, un paese del Basso Molise, in provincia di Campobasso.
L’origine del nome Pampanella, deriva dalla parola pàmpino, relativo alle foglie in cui la carne veniva anticamente cotta. La denominazione esatta dovrebbe essere: carne di maiale cotta alla pampanella.
Questa ricetta è legata a San Martino in Pensilis perché, stando ai racconti, nelle grandi feste locali, i venditori di Pampanella erano esclusivamente sammartinesi. Di seguito la ricetta tipica della cucina molisana.
Ingredienti
un filetto di maiale con le costatelle
Pepone in abbondanza
“diavolillo” a piacere
q. b. di aceto di vino bianco
2/3 spicchi di aglio
q. b. di sale
Depezzate la carne, lasciando le costatelle attaccate alla polpa, mettetele in una terrina. Intanto, preparate un intingolo impastando Pepone (peperone rosso dolce fatto in essiccare al sole, infornato e macinato finemente) spicchi di aglio tritato o schiacciati ed un buon pizzico di “diavolillo” e l’aceto.
Passate i pezzi di carne, uno ad uno, in questo impasto, facendo in modo che siano interamente ricoperti ed infornateli per più di un’ora, dopo averli sistemati in ruoto.
A metà cottura, salate moderatamente la carne, spruzzatela di aceto, copritela con un foglio di carta argentata, una volta si usava quella di paglia gialla, e terminate la cottura.
La Pampanella è ottima sia calda che fredda.
Ricordiamo che per una riuscita ottimale è necessario condire la Pampanella con tanta pazienza, manipolandola accuratamente, nel rispetto della preparazione originaria, nella quale va ricordato il contorno dei “fegatazzi”, dei sottili pezzi di salsiccia di fegato che per i robusto Sammartinesi hanno ancora oggi il nome e la funzione di “passatiempe”, ovvero compagni di gusto e bicchiere.
Ricetta di: A.M. Lombardi e R. Mastropaolo
Bravo.
Certo, mangiata buonissima, mi ricorda la mia infanzia…i miei genitori sono di San Martino in Pensilis….
Quanta ne ho mangiata quando andavo in vacanza dai nonni che ricordi….prox ci tornerò x rivedere quei posti che mi ricordano la mia infanzia e fare delle belle mangiate!